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  • Immagine del redattoreMaurizio

La tratta degli esseri umani, i numeri e i fatti


Dal Messico, dall’Arabia Saudita, dalla Nigeria, dal sud est asiatico, dalle regioni orientali della nostra Europa, svaniscono nel nulla, ogni anno, milioni di giovani ed adolescenti, maschi e femmine, vittime innocenti di stupri, traffico d’organi, vendette della criminalità organizzata, voglie insane di uomini corrotti nell’anima, tra principi sauditi e annoiati uomini d’affari occidentali.

Milioni, e pochissimi ne vengono ritrovati. Molti in fosse comuni, nel Messico. Le ragazze lungo le nostre strade, unico paese ad aver aperto indiscriminatamente la strada all’immigrazione senza controllo, col risultato che la maggior parte dei ragazzi, che approdano sulle nostre coste, finisce nelle mani della criminalità organizzata, italiana e nigeriana, quando non in aziende o in cooperative agricole dove le donne si prostituiscono e i ragazzi lavorano come bestie.

Per gli harem, le ragazze etiopi e della penisola indiana, Bangladesh e Pakistan soprattutto, in fuga dalla povertà assoluta nei loro paesi, e col miraggio di una buona occupazione nella penisola arabica, vengono vendute all’asta, in eleganti hotel sauditi o negli emirati. Quando non vi finiscono le ragazze curde. Gli aguzzini dell’ISIS, per ricambiare la fornitura di denaro ed armi dei principi salafiti, dirottano le ragazze superstiti verso le stanze del piacere dei loro datori di “lavoro”.

Ma basta, servono i numeri perché questa volgare indecenza sia compresa da chi si illude di far del bene, chiudendo gli occhi sul mercimonio più infame, con discorsi inutili e vaneggiamenti ideologici, e una tronfia superiorità imposta mediaticamente.

Nel nostro paese, grazie all’articolo 600 contro la schiavitù, le autorità hanno perseguito già centinaia di trafficanti, anche se la reticenza, per paura, degli stessi migranti e la copertura fornita agli schiavisti, per una stupida inclinazione ideologica, dalle stesse ONG che raccolgono i disperati dai barconi in partenza dalle coste libiche, rende difficili le indagini e le condanne

Va meglio sul fronte dell’assistenza, dal 2017 ad oggi sono circa 4000 le vittime accertate e supportate dai programmi sociali.


Secondo le ONG che operano sul nostro territorio, delle vittime di tratta, l’89 per cento è costituito da quelle avviate allo sfruttamento sessuale, il 6 per cento a scopo di sfruttamento lavorativo, l’1 per cento a scopo di accattonaggio forzato, l’1 per cento a scopo di avviamento forzato ad attività criminali e il 4 per cento da vittime di altre forme di tratta di esseri umani o forme non specificate

(tra le altre, fonte consultata::U.S. Mission Italy - Rapporti ufficiali https://it.usembassy.gov/it/category/rapporti-ufficiali/ )


"Sono nata dove la pioggia porta ancora il profumo dell'ebano Una terra là dove il cemento

ancora non strangola il sole Tutti dicevano che ero bella come la grande notte africana

E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la Perla Nera

A sedici anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita Così laggiù ho ben presto imparato che i miei sogni erano solo illusioni [Ebano]"


Nel Messico l’orrore delle fosse comuni disegna una linea d’ombra e d’angoscia sia per le famiglie che per lo stesso governo centro americano.

Tra il 2006 e il 2020 sono state trovate 3000 fosse comuni e 3000 resti umani, specialmente nella regione del Tamaulipas, alla frontiera degli Stati Uniti. Ma, in tanti anni, gli scomparsi risultano essere quasi 30000, 30000 giovani ragazzi e ragazze. Forse, la maggior parte uccisi e smembrati per il traffico di organi, richiesti dai personaggi delle elites statunitensi ed europee.



Organi per vecchi ricchi che si stanno consumando, organi di giovani fanciulli poveri, uccisi all’alba della vita. Coraggiosi giornalisti, anzi giornaliste, ne riporto i nomi, Marcela Turati, Alejandra Guillén, Erika Kuru, Mago Torres, rischiano ogni giorno la vita per essersi schierate contro le organizzazioni criminali. Gli eccidi di massa avvengono per selezione tra le ragazze trasferite nei bordelli e i giovani utilizzati per le attività criminali o il traffico di organi. Gli altri sono il risultato della vendetta dei criminali contro lo Stato, da quando le autorità pubbliche hanno sferrato una guerra senza quartiere alla mafia delle droghe

(tra le altre, fonte consultata: articoli di E. Borzacchiello https://www.osservatoriodiritti.it/author/emanuela-borzacchiello/ )


I sauditi e i principi degli emirati sono più raffinati. Le schiave del sesso sono fornite loro grazie alla compiacenza di Nazioni come l’Etiopia o il Bangladesh, che firmano contratti di collaborazione con i quali intendono proteggere le proprie donne affamate in cerca di un futuro migliore, e che emigrano come cameriere, colf, assistenti ed impiegate nella penisola arabica. Solo un’illusione, però. E’ vero che sono citati e concordate stipendi e garanzie sociali (è dai Mondiali nel Qatar che occidentali distratti hanno finalmente compreso come si utilizza la manodopera laggiù, con lo scudiscio e il disprezzo, come nemmeno 2000 anni fa) ma quando le ragazze arrivano, i padroni (inutile citare le donne in casa, soggette alla shari’a) le utilizzano come schiave e schiave sessuali, senza nemmeno concedere loro lo stipendio concordato: chi dovrebbe intervenire, l’Etiopia, il Bangladesh, o l’Occidente, che con i sauditi e gli altri principi arabi fa affari colossali?.


Così, le giovani donne curde o provenienti dall’est europeo o dal centro America o dalle più povere regioni dell’ex Impero Sovietico, tipo l’Uzbekistan (le organizzazioni mafiose, nei luoghi citati, sono specializzate in questa attività lucrativa, dopo la droga e il traffico di armi) vengono vendute negli eleganti alberghi sauditi o qatarioti o di Dubai o di Abu Dhabi o del Bahrein o, in Asia, nel Brunei, sia ai principi e agli uomini d’affari locali sia a quelli provenienti dall’intero mondo occidentale. Le ragazze vengono battute all’asta, come un qualsiasi oggetto.




La forma più comune di traffico di esseri umani ( 79%) è costituito dallo sfruttamento sessuale. Le vittime sono prevalentemente donne, anche giovanissime. Sorprendentemente, nel 30% dei paesi dove si sono svolte le indagini, le donne rappresentano anche la proporzione più ampia tra i criminali che perpetrano questo crimine - e in molti paesi le donne hanno un ruolo maggiore nel vendere la merce umana in paragone ad altri crimini. Nell'Europa dell'Est e in Asia Centrale la percentuale di donne condannate per traffico di esseri umani è superiore al 60%.

Nel mondo, quasi il 20% di tutte le vittime del traffico di esseri umani è rappresentato da bambini. Comunque, in alcune regioni dell'Africa e nel delta del Mekong, i bambini rappresentano la maggioranza

(tra le altre, fonte: rapporto sulla tratta delle bianche, moderna fonte di schiavitù - Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine - UNODC già sopra citata)


In Thailandia, per anni meta del turismo sessuale degli uomini occidentali, con gli italiani tristemente e saldamente in testa nelle classifiche dell’infamia, oggi che le condizioni di vita sono migliorate, le giovani donne (e i giovani uomini) vittime di prostituzione semi-legalizzata, provengono dai paesi vicini più poveri, Laos, Cambogia, Myanmar, Vietnam, laddove persino le famiglie consigliano loro questa lucrosa “professione” invitandole a tornare a casa, col gruzzolo guadagnato, per aiutare madri padri e fratelli.

Ma è ovvio che, se non ci fosse turismo sessuale, queste ragazze non sarebbero vendute. Io so che, nella mia Napoli, nel primissimo dopoguerra, le “segnorine”, figlie del popolo, assumevano lo stesso comportamento, erano vendute dalle famiglie ai ricchi yankees (sembravano loro ricchi, i militari americani che distribuivano caramelle e cioccolatini, dopo aver generosamente offerto bombe e proiettili incendiari all’intera città). Descrisse questa discesa agli inferi il grande Malaparte nel suo romanzo “La Pelle”.

Intanto, mentre diminuiscono gli affari che riguardano la prostituzione delle maggiorenni, resta invariato il volume di denaro coinvolto nella pedofilia, ed anche in Thailandia, nei quartieri “rinomati”, le bambine offerte a distinti gentiluomini occidentali sono sempre più piccole. Ovviamente, gli allarmi delle organizzazioni umanitarie, hanno messo sull’avviso le autorità sonnecchianti della nazione asiatica. Queste ultime, per parte loro, hanno aumentato considerevolmente le pene per chiunque si trovi a contrattare attività sessuali con bimbe di 10/12 anni. E’ anche ovvio che, fatta la legge, molti riescono a trovare “mercanzia” attraverso canali diversi



Che altro scrivere? Nulla, penso basti.

L’Occidente si pasce delle sue emozioni e delle sue false lotte per l’emancipazione, le farisaiche condanne in favore di gruppi sociali che, per parte loro, sono già tutelati dalla legge e dal comune buon senso.

L’occidente si specchia per confermare le sue brame, chiedendo se esista mai qualcosa che sia migliore della democrazia dei paesi liberi. Specchio, specchio, chi o cosa mai può essere più degno di noi, uomini di Occidente, dispensatori di guerre per la civiltà e la pace duratura, difensori dei diritti civili, con firme autografe di personaggi famosi, con le marce della pace trasmesse in televisione, con dichiarazioni auliche, ipocrite ma generose, gli affari con il Crimine, il denaro dei filantropi, le sorti magnifiche e progressive, la democrazia dei fondi e delle multinazionali, i dogmi della neolingua, le storie della neostoria. Per esempio quella che afferma ed insegna che l’Occidente sia senza peccato, e che quindi possa ergersi a censore ed esecutore di pene. Mentre milioni, tra le nuove generazioni, vengono ridotti in schiavitù e quando non dalla prostituzione, dalla droga e dall’incivile voglia di desiderio dei potenti. Una civiltà malata, seppur sedicente immacolata

Un esame di coscienza sarebbe opportuno

Maurizio Castagna

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