Nel 1714 il ponte di San Luis Rey, che per oltre un secolo fu la più importante via di collegamento
per gli abitanti di Lima e Cuzco, crolla improvvisamente, provocando la morte di cinque persone. Un frate che si accingeva ad attraversarlo rimane sconvolto dalla tragedia e inizia a porsi delle domande che assumono sempre più un carattere morale e religioso: si è trattato di una terribile fatalità o di un disegno divino? Chi erano e perché si trovavano lì, proprio quel giorno e a quell'ora, le cinque vittime della tragedia? Ma non possono esserci risposte che illuminino l'eterno vagabondare dell'essere umano, non v'è alcuna certezza che possa impedire all'Uomo di temere per il suo futuro. A meno che la morte non venga vista come il naturale proseguire dell'esistenza sotto altre forme, un oceano nel quale il limpido fiume della vita fluisce senza timore I nostri ragazzi di Brema, perirono proprio per un cumulo di circostanze sfortunate, perché il volo previsto da Linate per la Germania fu cancellato per la fitta nebbia sullo scalo milanese e la comitiva azzurra stava già per ripiegare su un’alternativa via terra (treno e pullman) quando si trovò all’ultimo momento un aereo della Swissair per Zurigo, con successive coincidenze per Francoforte e poi Brema. Gli azzurri però arrivarono a Francoforte in leggero ritardo, appena 12 minuti persi probabilmente in ulteriori controlli dei documenti alla dogana. Furono fatali, quei dodici minuti, impercettibile clic del Tempo, perché così persero l’aereo previsto e già prenotato per Brema, che raggiunse poi regolarmente la città tedesca, e dovettero scegliere quello successivo, che invece non arrivò mai a destinazione. Ecco, l'aereo della Lufthansa fu il loro "ponte di San Luis Rey", a noi non resta che arrovellarci ancora sull'amor fati, sul destino di questa povera creatura umana che, oggi più che mai, crede di potergli sfuggire In Memoria
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