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L'era repubblicana

Durante gli ultimi anni dell’era repubblicana, i senatori credettero, in momenti straordinari della

Gli archi del Colosseo a Roma
Il Colosseo

storia romana, di poter fare a meno delle forme giuridiche pattizie tra governanti e governati, sorte a partire dalla caduta della monarchia, per provvedere alla cura dello Stato senza il conforto delle leggi repubblicane, con la giustificazione di agire in difesa della Patria. Uno stato di eccezione, diremmo oggi, con la sospensione delle garanzie costituzionali per l’imposizione dello stato di emergenza. Questi decreti senatòri eccezionali, che la storiografia civile e giurisprudenziale indicò soltanto in epoca successiva, come attività di classificazione e sistematizzazione delle antiche delibere, con la formula: “Senatus consultum (ultimum) de republica defendenda”, furono emanati per 14 volte, a cominciare dal 121 A.C. Ovviamente servivano più ad assicurare la continuità del potere senatoriale che a garantire l’intangibilità della Patria romana

Colui che, a detta dei padri coscritti, veniva indicato come hostis, nemico della Patria, cadeva nelle mani di tutti gli altri cittadini romani, che potevano far di lui quel che volevano fino all’omicidio. Il primo nemico della Res Publica divenne Gaio Sempronio Gracco che fu, per tale proscrizione, abbandonato da quella stessa plebe di cui era tribuno e difensore

Una sorta di legge marziale applicata ai cittadini romani, una dichiarazione di stato di assedio. Per eterogenesi dei fini, il mancato rispetto dei patti repubblicani portò, ed anche rapidamente, al dominio del Princeps prima e a quello degli Imperatori per diritto divino poi, senza dimenticare che, dall’82 A.C. Lucio Cornelio Silla, un Ottimate come i suoi colleghi senatori, spadroneggiò a Roma con fare da dittatore, fino alla morte nel 78 A.C.

Ciò accade quando una democrazia dimentica le leggi sulle quali è stabilita, il rispetto delle opinioni avverse, l’onesto conferire con le opposizioni, l’equilibrio nelle controversie, la corretta comunicazione. Perché ogni democrazia ha in sé stessa i germi della tirannia più spietata, quando vengano meno i presupposti di giustizia ed equità che ne sorreggono le fondamenta

Rifletto, temo.

Storia magistra vitae, intelligenti pauca.


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