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L'armata Brancaleone

Un giornalista della stampa digitale napoletana, buon polemista, gradevole a leggersi, ha

pubblicato un articolo, in un giornale on line sportivo, su due pugili, pesi massimi, i fratelli Klitschko. Uno dei due attualmente è sindaco di Kiev, capitale dell’Ucraìna. Proponendo un suggestivo seppur scontato parallelo tra le battaglie sul ring e quelle vere, dove i contendenti non si battono per un titolo, ma per ragioni di dominio geopolitico. Nega che l’abbiano fatto in precedenza i Klitschko, dipinti come bonari signori dediti allo sport per gloria, privi di quella necessaria cattiveria che caratterizza tanti interpreti della noble-art. Il giornalista scrive che i due fratelli, adesso per davvero, hanno deciso di imbracciare il fucile, avviandosi al martirio assieme a insegnanti, infermieri, impiegati, studenti, segretarie e opinionisti, commesse e commessi, insomma guidando in battaglia “gente qualunque”. E mi è sembrato di rivedere le immagini, in bianco e nero, e suggestive di doloroso sentire, degli ungheresi del ‘56, quelli davvero scesi in piazza con i fuciletti, studenti, braccianti, operai di Buda e di Pest, contro i carri armati sovietici. Quelli, al contrario di questi, davvero lasciati soli da tutto il mondo. Mentre l’Occidente tentava l’ennesimo misfatto predatore a Suez, non tenendo conto della tenacia di Gamal Abdel Nasser. E sono rimasto basito. Le parole come pugnalate, le menzogne come pugnalate. Volete avere una sia pur pallida idea di chi siano i combattenti sul fronte ucraìno? Cominciamo col dire che dal 2014, la data del golpe, chiamiamo la rivolta di piazza Maidan col suo nome, che aveva spodestato il presidente regolarmente eletto grazie alla solita rivoluzione organizzata dalla CIA, gli americani hanno inviato aiuti di tipo militare per 3 miliardi di dollari, compresi gli ultimi 250 milioni dell’amministrazione (pacifista, eh) Biden. Sistemi d’arma complessi, come, a fare da pallido esempio, i missili anticarro FGM-148 Javelin, di ultima generazione. In attesa del nuovo fucile Beretta-True Velocity, RM-277 che dà garanzie di “maggior letalità” rispetto a tutti i precedenti modelli -tale l’orgogliosa presentazione agli acquirenti, da parte delle aziende produttrici in joint venture. E non solo armamenti, si è deciso che potesse valere assai di più l’appoggio dell’esercito privato più imponente ed immorale del mondo, quell’Academy, ex Blackwater, dell’ex navy seals Erik Prince, protagonisti- Prince e l’Academy- delle peggiori nefandezze nell’intero scenario bellico globale (sapete, i navy seals, quei damerini che vengono presentati, nei filmetti yankees, come buoni, bravi e belli, difensori delle gentildonne dai draghi del terrorismo. Nella finzione, mica tanto, dei serial televisivi, agiscono assieme detective statunitensi ed israeliani, ma guarda un po' tu che fantasia). Prince, assieme ai suoi finanziatori, dai fondi di investimento speculativo allo stesso governo americano, ha in mente di “regalare” all’esercito ucraìno ben dieci miliardi di dollari in armamenti nel corso degli anni. Ha già cominciato, facendo questa guerra assieme ai soldati del comico-presidente, ovviamente sincerandosi, direttamente sul posto, delle capacità tattiche e di intensità di fuoco della neonata potenza militare sul Mar Nero. Ricordo che, sia la giustizia americana sia l’ OSCE, hanno istruito processi contro le violenze, gli stupri, gli omicidi, le torture di cui sono stati capaci sia gli uomini di Academy, sia quelli del battaglione Azov. Insieme, una miscela di morte. Questa volta, davvero, contro le popolazioni civili delle enclavi russofone, almeno dal 2014 fino ad oggi, mentre il governo italiano si diverte a sottrarre le libertà civili ad una parte del proprio popolo e i giornalisti affermano che questi gentiluomini in mimetica mai abbiano potuto comportarsi meno che civilmente. Gli inglesi, da parte loro, solleticati dall’ambizione di continuare ad essere i dominatori dei mari, hanno “ammodernato” la Marina ucraina con 1,7 mld di sterline, sostenendo la costruzione di basi navali e fornendo missili di ultima generazione E perché dimenticare il miliardo di dollari investito in strumenti di offesa dal fondo fiduciario della Nato, finanziariamente partecipato anche, e in prima fila, dall’Italia, che ripudia la guerra secondo dettato costituzionale eccetera eccetera? Per adesso, ammassati alla frontiera delle enclavi ribelli russofone, ci sono già 150.000 uomini pesantemente equipaggiati, dotati di sistemi di offesa micidiali, capaci di notevole capacità tattica, comandati da “addestratori” stranieri. Alla faccia degli impiegati dei Klitschko. Poi c’è il famigerato battaglione Azov, composto da felici educande, magicamente depurato degli elementi più fanatici, i nazisti di ultima generazione, come la stampa ucraìna e quella occidentale non mancano occasione di osservare. Non ci meraviglia che i neo nazi siano al fianco degli yankees, il vero obiettivo di Hitler era quello di distruggere slavi e popolazioni latine. E a Dunkerque si fermò per non infierire sui fratelli sassoni (successivamente, tentò di volgere a proprio favore l’accaduto fingendo di ignorare, dopo averlo promosso, il volo di Hess sull’Inghilterra, per trovare un’intesa tattica che portasse gli inglesi dalla sua parte, anche se, per questo era entrato in guerra, sotto il comando del Reich “millenario”: oggi, l’occidente anglosassone paga la cambiale di quei giorni ai fratelli “prussiani”). Non cito i sistemi d’arma, nè di questo composito “battaglione leggero di polizia” nè del resto dell’esercito gialloblù perché mi preme comunicare altro. Anche se mi tocca sottolineare che Esercito, Aviazione e Marina dell’Ucraìna sono efficienti come i migliori eserciti della NATO, anzi, anche ai militari ucraìni, come è stato fatto in Kosovo per i tedeschi, sono stati forniti gli equipaggiamenti di difesa chimica, negati ai nostri poveri ragazzi in grigio verde, nelle varie campagne militari in cui sono stati impiegati. Militari giovani, ammalatisi e deceduti, dopo atroci sofferenze, a causa dell’Uranio impoverito, per l’insipienza e la sciatteria morale di quegli stessi che adesso si preoccupano della nostra salute, invocando vaccinazioni a tappeto ed imponendo una misura cervellotica, e non di precauzione sanitaria, come il Green Pass (a proposito di garanzie di libertà) Ideale anello di congiunzione di questa santa alleanza tra Occidente-NATO-USA e Ucraìna- la signora con la svastica Kateryna Chumachenko, americana di formazione, formatasi, giovanissima, nelle amministrazioni repubblicane Reagan e Bush, agente della CIA, leader dei "Giovani Ribelli ucraini per la democrazia e l'Europa contro il Dittatore Putin", una aggregazione vicina a Svoboda e Pravyj Sector, le unità paramilitari neonaziste, protagoniste di JevroMaidan assieme ai finanziamenti occidentali, sia in armi che nel supporto di intelligence. Oggi la notizia che il decreto ministeriale che riguarda le decisioni prese dal governo per gli aiuti all’Ucraìna, militari si intende o, almeno, si intuisce, è stato secretato. Un decreto che, implicitamente, prevede un vertiginoso aumento delle spese militari del paese. Come se, oltre ad esserci proposti come paese guida nella pratica sanitaria delle vaccinazioni, si possa ambire ad essere uno Stato militarizzato a salvaguardia, come milizia di scorta, delle ambizioni della NATO. La secretazione di un simile decreto, decreto armi, è cosa inaudita in tutta la storia dell’Italia unita, dai tempi della monarchia sabauda, passando per il fascismo, alla prima Repubblica. Avete letto bene, atto normativo secretato. Quindi non sapremo mai quante risorse finanziarie sono state deliberate per l’Ucraìna, per finanziare la Difesa di quel paese e, questo è ancora peggio, quanti nostri ragazzi dovranno partire per il fronte, per una guerra che a noi non interessa, per le mire espansionistiche della NATO, e per finire oggettivamente alla “canna del gas” russo, distruggendo la già disastrata economia di questo paese. Protetti da queste ignominie giuridiche, si può deliberatamente mentire descrivendo le armate ucraìne come composte da braccianti e metalmeccanici, con alla testa qualche vecchio professore universitario. Gli ucraìni, si afferma impunemente, si difendono con forconi e badili, branditi da gente comune ed impreparata e, vivaddio, comandata da due ex pugili, gentili e comprensivi. Non so cosa passi per la mente delle persone, quando cercano di omettere, mentire, coprire nefandezze e crimini, avvertendo la impellente necessità di primeggiare, di ribadire che nulla di meglio può esserci che la propria opinione, senza mediazioni. Io, che ho imparato, dalla volontà di comprendere, di osservare, di capire, studiando fatti e documenti, la dura lezione del principio di obiettività, me ne discosto, da simili letture arbitrarie. E ribadisco concetti e verità non settari. Senza partigianeria, convinto che, come ho scritto nell’esergo di un mio libro, ricordando una citazione di Jalal Al-Din Rumi, “la verità era uno specchio che cadendo si ruppe. Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine, credette di possedere l’intera verità”. Oggi, 5 marzo 2022, brancolando nel buio della ragione

Maurizio Castagna

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